Mosaico del Treccone
Il mosaico in figura è una mia realizzazione del 2001, fatto per essere collocato
nella casa del mio bisnonno, costruita nel 1923.
Caratteristiche :
Dimensioni:
30 cm × 20,5 cm
Pietre utilizzate:
·
Nero
–
Serpentino, reperito in alcune zone di Murlo (Siena)
tra cui la cava di Vallerano, utilizzata in antichità per il Duomo di Siena.
·
Rosa -
Calcare rosa, ricavato da una pietra trovata in prossimità dell’Eremo di
Montespecchio (“
Conventaccio
”, Casciano – Siena).
·
Bianco –
Travertino di Rapolano (SI).
Note:
Il “treccone” o “treccolone” era un commerciante che vendeva e barattava articoli alimentari a domicilio, usando, come mezzo di trasporto,
un carretto trainato da cavallo; ed era uno dei mestieri del mio bisnonno.
Un ringraziamento particolare va a Erik
Risser (
Turbina ), amico e restauratore, che mi ha insegnato l’antico
metodo romano di costruire mosaici (ma con collanti moderni!).
Mosaici di ciottoli
Il mosaico in figura è uno dei due che ho realizzato nel 2007, entrambi collocati
nel marcipiede di casa mia. L'ispirazione nacque dai marciapiedi di Lindos, a Rodi.
Caratteristiche :
Materiale:
Ciottoli di fiume. Il nero è serpentino.
Iscrizione (simil)latina.
La scritta in figura è una mia realizzazione del 2009, una targa simil-antica da collocare sulla facciata
di casa.
Caratteristiche :
Materiale:
Travertino bianco.
Lavorazione:
A mano con trapano a punta diamantata.
Bassorilievi in rame per elettrolisi
I bassorilievi in rame in figura sono mie realizzazioni degli anni ’90, riproduzioni di reperti etruschi del Museo di Murlo (SI), vendute nel medesimo museo. L’acheloo e la lastra con cavalli sono
riproduzioni di creazioni in ceramica di Gino Civitelli.
Galvanoplastica
– Tecnica elettrolitica
:
Tecnica:
I bassorilievi sono realizzati immergendo in un bagno acido una barra di rame ed una forma (negativo in silicone) del bassorilievo da realizzare, cosparsa di polvere di grafite per renderla conduttiva. I due elementi (anodo e catodo) vengono alimentati a bassa tensione e, dopo circa un giorno, sul modello in silicone si forma uno strato di rame compatto dello spessore di circa 1mm, estremamente dettagliato, che non ha
nulla da invidiare ad una realizzazione fatta a cesello.
Materiali:
rame (scarti di grondaie), acido solforico (delle batterie auto), solfato di rame (‘ramato’ per le viti), silicone, grafite in
polvere, alimentatore c.c.
Un ringraziamento particolare va ad Edilberto Formigli, responsabile del Museo di Murlo, che mi ha fatto conoscere la tecnica della
galvanoplastica.